CORSO PROPEDEUTICO ALL’ARBORICOLTURA CONSERVATIVA
CORSO PROPEDEUTICO ALL’ARBORICOLTURA CONSERVATIVA
Date: 26 – 28 maggio 2022
OBIETTIVO DEL CORSO
Il corso si propone di introdurre, da un punto di vista tecnico e scientifico, i principi di un approccio conservativo alla cura e alla gestione degli alberi.
Tratterà di architettura degli alberi per interpretare l’evoluzione degli stadi ontogenetici e comprendere gli stati fisiologici; approfondirà la conoscenza della biodiversità e perché è importante per chi gestisce gli alberi; indagherà la relazione alberi-biodiversità e come la gestione degli alberi può avere un effetto (positivo o negativo) sulla biodiversità; verranno inoltre presentate tecniche di arboricoltura che promuovono la gestione della biodiversità.
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Le lezioni si svolgeranno presso l’Azienda Florovivaistica Bearesi, in località Bonissima Fermi, 3 di Monticelli d’Ongina (Pc), la mattina in aula ed il pomeriggio in campo.
Numero massimo di partecipanti in presenza: 50. Le lezioni potranno essere seguite anche da piattaforma on-line.
È possibile iscriversi alle singole lezioni o all’intero corso, nel caso di iscrizione online sarà possibile seguire solo la parte teorica.
MODALITÀ DI ISCRIZIONE
Le iscrizioni sono aperte dal 25 Aprile al 23 Maggio 2022.
DATI PER IL BONIFICO
Il bonifico della quota di partecipazione va intestato a:
Consorzio GREEnet
IBAN: IT47Q 02008 12600 000102603212
Causale: iscrizione CORSO PREPEDEUTICO ALL’ARBORICOLTURA CONSERVATIVA
(o eventualmente indicare le singole lezioni).
Inviare copia del bonifico alla Segreteria Organizzativa GREEnet all’indirizzo mail antonella.baronerampante@gmail.comindicando anche tutti i dati per la fatturazione, compreso il Codice Univoco per le Aziende.
ATTESTATI E CREDITI FORMATIVI PER ORDINI E COLLEGI PROFESSIONALI
Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione al Corso o alla singola lezione, che potrà essere utilizzato per la richiesta di riconoscimento dei crediti formativi al proprio Ordine/Collegio.
Gli attestati potranno essere scaricati dai partecipanti alla fine del corso.
Il rilascio dei crediti è tutt’ora al vaglio del Consiglio dell’Ordine degli Agronomi di Piacenza
Non è previsto al momento l’invio delle presentazioni utilizzate dei relatori.
Chi parteciperà online non riceverà l’attestato ufficiale perché il monte ore non sarà sufficiente; otterrà un attestato di partecipazione senza crediti formativi da parte di GREEnet.
PROGRAMMA DEL CORSO
Orario lezioni dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17
Giovedì 26 Maggio
Mattina
Introduzione al metodo ARCHI per Quercus pubescens; Analisi architetturale: stadio giovane, adulto, maturo, senescente; stato: sano, stressato, resiliente, discesa della cima, deperiente.
Dott. Patrizio Daina
Pomeriggio
Attività pratica con chiavi dicotomiche metodo Archi per Quercus pubescens.
Dott. Patrizio Daina
Venerdì 27 Maggio
Mattina
Gli alberi come elementi funzionali del paesaggio a sostegno della biodiversità.
Dott.ssa Claudia Canedoli (Università Milano-Bicocca, Società Italiana di Ecologia del Paesaggio)
Dott. Stefano Aguzzi
Pomeriggio
Esercitazione pratica su riconoscimento microhabitat e biodiversità.
Dott.ssa Claudia Canedoli (Università Milano-Bicocca, Società Italiana di Ecologia del Paesaggio)
Dott. Stefano Aguzzi
Sabato 28 Maggio
Mattina
Il valore della biodiversità: una sfida comunicativa
Michele Corengia (Dottorando-Ricercatore presso la Facoltà di Comunicazione, Cultura e Società Università della Svizzera Italiana)
La gestione della biodiversità per gli alberi in ambiente urbano, dalla teoria alla pratica
Piergiorgio Barbieri (ETW)
Davide Corengia (ETW, Esperto in gestione forestale per la conservazione della biodiversità)
Pomeriggio
La gestione della biodiversità per gli alberi in ambiente urbano, dalla teoria alla pratica
Piergiorgio Barbieri (ETW)
Davide Corengia (ETW, Esperto in gestione forestale per la conservazione della biodiversità)
Pernottamento a carico dei corsisti
Sconto del 10% per Soci SIA, AA, RAMI, Assofloro e Studenti
L’IDEA ALLA BASE DEL CORSO
L’arboricoltura moderna si basa su un approccio di gestione dell’albero che deve garantire primariamente tre funzioni ovvero la sicurezza (per persone e cose), l’estetica e la salute della pianta. Questo approccio pone scarsa considerazione al ruolo ecologico che gli alberi hanno, che oltre ad essere quello di svolgere processi basilari come il sequestro del carbonio, la purificazione dell’aria o la ritenzione dell’acqua nel suolo, è di supportare la biodiversità, intesa come la diversità e abbondanza di organismi viventi che trovano negli alberi un ambiente vitale.
Questa biodiversità comprende numerosissimi gruppi di organismi, dagli animali invertebrati (insetti, aracnidi, crostacei, anellidi, vermi tondi e piatti, molluschi) agli animali vertebrati (rettili, anfibi, uccelli e mammiferi), ma anche funghi, licheni, batteri ed altri organismi vegetali (es. briofite). Le piante costituiscono biodiversità di per sé, nel senso che sono esse stesse organismi viventi che concorrono al numero delle specie viventi in un dato luogo, e un’area ricca di piante è un’area ricca di biodiversità. Ma al tempo stesso, un singolo albero può ospitare una ricca comunità biologica, fatto che ci porta a considerare un albero un piccolo ‘habitat’ a sua volta.
La biodiversità che può essere ospitata su una pianta dipende da molti fattori, come il contesto geografico, la specie e l’ecosistema in cui la pianta è insediata, ma un ruolo fondamentale lo ha sicuramente il grado di senescenza della pianta. Infatti, più l’albero è vecchio, maggiore è la biodiversità che vi si insedia. Analogamente, più l’albero è ricco di microhabitat (in questo caso prendono il nome specifico di dendromicrohabitat) più sono le possibilità che vi si insedieranno organismi diversi e in abbondanza.
In questo contesto è molto importante considerare quindi che influenza può avere la gestione delle piante, limitando il ragionamento all’ambiente extra forestale, quindi aree urbani e residenziali dove più frequentemente vengono realizzati interventi di potatura/abbattimento di piante. Una gestione che tende a semplificare la struttura delle piante e ad eliminare porzioni secche o marcescenti, oppure edera o altri elementi di complessità, potrebbe essere in contrasto con la necessità di mantenere dei microhabitat. L’abbattimento di piante morte o senescenti e la loro completa asportazione è del tutto sfavorevole alla presenza di comunità saproxiliche che hanno, tra gli altri, un ruolo fondamentale nel paesaggio per il ciclo della materia organica e quindi degli elementi nutritivi e del carbonio.
Promuovere delle pratiche di arboricoltura che tengano conto della biodiversità è un tema cruciale e su cui iniziare un ragionamento e sviluppare nuove competenze, anche attraverso esperienze pratiche e ricerca scientifica.
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