12
Ago

Tomografia ultrasonica per “salvare” un altro grande Faggio

Il proprietario ci racconta che sino a quindici anni orsono si trattava di tre esemplari molto prossimi, i quali lentamente si sono avvicinati ed approssimati sino a sembrarci un unico grande albero. Nel pieno centro della città, nascosto alla vista dei più, questo magnifico esemplare di Fagus sylvatica ha subito uno sbrancamento naturale la scorsa settimana, improvviso e in assenza di vento. La branca crollata proveniva da un’inserzione con corteccia inclusa  e, nella ferita ora aperta, si è palesata una vistosa carie. Data la vicinanza con un parco pubblico, i prorietari allarmati ci hanno chiesto di stabilire se la pianta potesse rimanere nella sua dimora e con quali accorgimenti.

Insieme ad Andrea Pellegatta (Bio Consult srl e Studio di Arboricoltura), con il quale collaboriamo spesso e con il quale abbiamo condiviso l’esperienza del Faggio di Villa Barattieri, abbiamo effettuato una tomografia ultrasonica sull’esemplare per capire effettivamente in che condizioni si trovasse il faggio. Nella zona della carie l’esame ci ha mostrato una buona porzione di legno residuo sano. Ma, cosa molto importante, appena al di sopra dello sbrancamento il legno è stato indicato come completamente sano.

Questo ha permesso a Piergiorgio (Baronerampante) ed Adrea di elaborare insieme una strategia di consolidamento che verrà realizzata nei prossimi giorni.

..E pensare che chi si è recato sul posto non appena caduta la branca, vantando esperienza pluriennale, aveva incoraggiato il proprietario ad abbattere il faggio al più presto poiché ” non c’era niente di buono”.